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Considerazioni, fatti e pensieri strettamente personali. Stavolta niente foto.



#Natale
Come vi state preparando al Natale? Lo chiedo a tutti. Atei, Musulmani, Indù, Menefreghisti, Insensibili, Lavoratori, Disoccupati, Precari, Politici, Soubrette, Giovani, Vecchi, Fidanzati, Single, Etero, Omo, Democratici, Autoritari, e ad ogni altra categoria di persone e di scalini. 
Ma sopratutto lo chiedo a Cristiani, in special modo ai Cattolici. 
Questo evento transiterà nella vostra vita senza lasciare nessun segno? Vi state preparando solo facendo la spesa per il cenone? Avete pensato di approfondire le ragioni di questa ricorrenza? Non vi sembra strano che tutto nel mondo si fermi di martedì? E non vi sembra strano che alcune persone che neppure ci credono, ugualmente si fermano, mangiano, si scambiano i magri regali di crisi o gli auguri?
E ancora, cos'è il politicamente corretto durante le festività? 
Incontrare i soliti parenti serpenti senza incendiare casa? Sorridere a denti stretti mentre spacchettate l'ennesimo Pacco (pacco in tutti i sensi)? Fare le solite liste di divini propositi che dimenticheremo alla prima occasione utile? E se non dovessero capitarci occasioni utili, saremo sempre pronti a fabbricarcele da noi? 
Cos'è per noi, uomini e donne evoluti, il Natale? Lo sappiamo? Lo vogliamo sapere?
Se qualcuno è interessato e sotto specifica richiesta tramite commento pubblico vi racconterò cos'è il Natale per me e sopratutto perché ricorrenze come questa, vissute in un'ottica di fede, assumono un senso profondo che esula dall'esteriorità e dalla falsità dei gesti di circostanza. 
Richiedo un commento pubblico per una semplice ragione:
-Mi irritano gli approcci privati su twitter da certe categorie di inetti ed inette della mia zona. Mi chiedono, conoscendomi appena, di raccontare ancora di relazioni personali, di esplicitare le generalità di He e She, di pubblicare più fotografie. Gli stessi e le stesse non mi seguono né sul blog, nè su twitter, né su instagram. Cliccano sul link dalle mie info di profilo. Vogliono condividere della mia vita solo ciò che piace a loro. 
Un consiglio specifico ai quattro, cinque che mi hanno pesantemente criticata. Non posso accettare lezioni di coraggio da chi non riesce a scrivere pubblicamente il proprio disappunto. Dovessi mai fare il nome di He, dovessi mai ammettere le generalità di She, sappiate che pubblicherò per intero le conversazioni private intercorse fra noi, indicando il vostro profilo twitter, facebook e le vostre fotografie. Non dovete desiderare ciò che non sapete gestire.
Per il resto, mi dispiace. Alle vostre richieste nascoste, rispondo con un palese ed amplificato No, Grazie. -

Mi sarebbe piaciuto scrivere di regali, di decorazioni, di educazione e dell'aspetto più frivolo di questa ricorrenza e non è detto che mi esimerò dal farlo. Ma, nella seconda domenica di Avvento, sento più che mai l'esigenza di scrivere concretamente di un argomento astratto ma capace di far riflettere, dare speranza e creare dissensi.
Quindi, per tutti coloro che volessero rispondere, scrivere o dare semplici consigli di Natale ho creato l'hashtag #stiledinatale. Chiacchieriamo anche lì, parliamo del vero senso delle cose, scherziamo sui propositi più strani e sempre più disattesi. Per me Natale è anche socializzare.



#Twitter

Su questo social mi trovo bene. Complice il fatto di aver trovato persone meravigliose e sempre nuovi haters con cui discutere con garbo ed animo gioviale. 
Non mi prendo sul serio. E' un passatempo tra utenti che guardano oltre lo schermo, che vivono davvero e raccontano le loro esperienze per gioirne o demolirle insieme, una sorta di mal comune mezzo gaudio. Le persone che seguo e apprezzo maggiormente trattano di argomenti vari, in particolare di rapporti, vita, satira, amori, filosofia, politica, arte, poesia, che non si fanno sfacciata pubblicità e che hanno uno spiccato e riconoscibile sense of humor.
Seguo pochissimo le cosiddette blogger o twitstar, le persone che prendono sul serio ogni singolo carattere di quei fischi da 140, i fanatici e i predicatori di sventura, i politici, gli uomini e le donne di spettacolo, e tutti coloro che non si degnano minimamente di rispondere e considerare gli altri.
Tutto questo per un semplice motivo. Tu potrai avere 5, 10 o 100.000 followers, ma se non riesci a rispondere almeno con uno smiley ad ogni persona ostile o gentile che ha impiegato 3 secondi del suo tempo per citarti, menzionarti o sputtanarti sul web, ti consiglio di chiudere bottega.
Perché il mio concetto di social è socializzare. Punto. 
Inoltre, Twitter, a differenza di Facebook, offre il sacrosanto diritto alla scelta. Quindi non ti impone la socializzazione con tutti e a tutti i costi. Al follow non può e non deve necessariamente seguire il follow back. Ma ignorare gli altri è ineducato. Specialmente nei casi in cui devi chiedere l'aiuto dei tuoi followers per essere seguito in tv, sul web, sul blog, per amplificare il tuo lavoro, per vincere dei concorsi, per pubblicizzare le tue creazioni, per ricevere introiti, insomma se utilizzi i social per promuoverti e lavorare.
Sulle altre esperienze e sulla socializzazione con gli utenti scriverò un post di adeguati contenuti e, spero, dimensioni.


#Opinionisti Moderni

Sembra che la tanto vituperata televisione stia vivendo un periodo di legittimazione misto a risentimento e al sempre solito odio. 
E dato che ogni fenomeno diventa trend solo con nome anglosassone, è in atto ciò che io chiamo WatchnVilify. Si guardano programmi e ci si diverte a giudicarli su internet. Canali come Real Time inseriscono addirittura gli hashtag in sovra impressione. 
Non ho ancora maturato una considerazione degna di nota su questi moderni opinionisti (non tarderà, lo prometto), ma vorrei tanto aver screenshottato le loro considerazioni su chi guarda la televisione e un certo tipo di programmi.


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